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Poesie

Esterino Palumbo

 a cura di Rita Palumbo

Esterino Palumbo

03/04/1893 - 24/05/1970

 

Rosa Callea

27/07/1903 - 16/08/1964

 


Esterino Palumbo, nativo di  Seminara (RC), morì nel 1970 ad Oppido Mamertina . Aveva lavorato a Messina, negli anni venti, nella direzione della ragioneria delle Poste Centrali. Scrisse parecchie poesie dedicate alla sua amata Rosa , Inni e dei canti nazionali dal titolo Patria e Amore. Fu autore di una  raccolta di novelle. Fu anche fondatore e direttore, nel 1956, di un periodico da lui stesso fondato. E' incluso in molte antologie letterarie. Sia nel carattere, sia nell'arte, aveva conservato qualcosa di ottocentesco, nel suo pensiero e nel suo stile.

 

Palumbo, Esterino
Aiuola mistica e Poesie mature - segnalazione d'onore al Concorso nazionale Gastaldi 1960 per la poesia
Milano - M. Gastaldi, 1961
Saggio Monografico
 

 

Ode Elegiaca per commemorare Gabriele D'Annunzio

 

 

   

STORNELLI A ROSA

Prima di lasciar te, mio dolce amore
dovrei vedere i monti camminare
che il giorno fosse di quarantott'ore
e che la pietra diventasse il mare.

 Se tutto questo non potrà accadere
 donna diversa mai vorrò vedere;
 se tutto questo mai potrà avvenire
 prima di lasciar te dovrei morire!

     Viva l'amore, gioia divina
     Viva la rosa dei fior regina!

Per quante gocce d'acqua conta il mare
per quante stelle conta il ciel sereno
tante ne ho spese io lagrime care
pria d'accostarmi al tuo fragante seno.

E finalmente un giorno venni amato
 ed il tenero cuore m'hai donato
 io pure a te donai ogni mio affetto
 il forte immenso ardore del mio petto.

     Viva l'amore, gioia divina
     Viva la rosa dei fior regina!
   
 La casa benedico ove sei nata
la cara madre che ti diè la vita
la chiara fonte che t'ha battezzata
le freschi valli che t'hanno nutrita.

 E gli occhi benedico e i tuoi capelli
 che mai ne ho veduto così belli
 le grazie benedico del tuo viso
  che mi hanno dato in terra il paradiso.

     Viva l'amore, gioia divina
     Viva la rosa dei fior regina!

Seminara 11-12-1924
 

RITRATTO DI ROSINA

 freschezza, candore, sorriso, armonia,
 profumo, incanto, finezza, virtù,
splendore, vezzosità, passione,
lucentezza di perle, labbra di corallo,
pupille di stella, gote di velluto,
collo di cigno, corpo di dea,
voce d'arpa, chioma di seta,bocca di garofano
cuore di purissimo brillante:
 ecco il ritratto di Rosina mia.

 

 
 

PACE DOMESTICA

Nel nido profumato di nettezza
 S'indugia il molle passo della sposa
 Che sopra ogni gingil lo sguardo posa
 E con la man l'aggiusta e l'accarezza.

Sta ne la cuna candida e festosa
 Un roseo fanciullin dal crin dorato
 E' sotto tenui veli addormentato
 Da cui lo spia la mamma sua amorosa.

Rimbomba il mezzodì, lei dal verone
 S'accorge che il marito è ritornato
 Va all'uscio, e ne asserra la maniglia.

Il bimbo come sta? Benone!
 Poi lei parla di spese e di bucato
 O felice armonia de la famiglia!
 

GIOVINEZZA INNAMORATA

Vent'anni: quante gite per i prati
Quante viole colte a primavera
E quanti baci dolci appassionati
Scoccanti nel silenzio della sera...
 Vent'anni, quante gite per i prati!

 Giovinezza innamorata,
 Primavera d'ogni fiore,
 Tu lo sai cos'è l'amore:
 Baci ardenti, sogni d'or!

La mamma che mi vide ritardare
Mi dice: cos'hai fatto per la via?
Ed io che non ardisco confessare
Le dico sorridendo una bugia...
Vent'anni quante gite per i prati!

Giovinezza innamorata ecc.

Bocche piccine, bocche come il fuoco
Che date baci e baci a lor chiedete,
Poichè la giovinezza dura poco
Date dei baci e non li rimpiangete!...
 Vent'anni: quante gite per i prati.

Giovinezza innamorata ecc.

MARI  D' ITALIA

Mar Ligure: bagnante l'estensione
occidua dalle spiagge etrusche a Imperia;
la floreal Nizza attigua, nonchè l'Isola
di Corsica: geolico testone.

Mar Tirreno: contorna la Sardegna
di armenti, di miniere; arma monarchica.
Bagna le rive sacre in Lazio d'ovest
e la Campania di bel canto pregna.

Mare Ionio: che dona in parte sponda
a la Sicilia opima e alla Calabria,
seguendola in sua destra litoranea,
nel mentre che dall'Otranto in su l'onda

dilaga del sublime illustre Mare
Adriatico, fin Trieste, Istria e il dalmata
litorale aiuolato in arcipelago
d'isole e d'isolette amate e care.

In fondo allo Stivale si spazia, infine,
il grande azzurro Mar Mediterraneo
con il gioiel di Malta d'oro, nobile
vedetta scrutatrice di marine!

Esterino Palumbo (da I Poeti del Mare: Salvatore Maturanzo)


VICENDA DE LA DIVINA COMMEDIA

L'Alighieri fa un sogno strabiliante
che al grande Poema suo dona movenze.
L'Inferno, scruta, con Virgilio, Dante,
vede i dannati a eterne sofferenze.
La Cantica seconda è il Purgatorio,
dove anime toccate dal perdono
patiscono, ma in tempo provvisorio
per essere poi accolte al beato trono.
 Si svolgerà il sublime in Paradiso
con la di cui letizia compimento
geniale ha l'Opra, in gloria di Beatrice,
 femminilità eletta, ispiratrice
ideale di quel celebre portento
qual fu Dante, nel mondo eterno inciso!