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26/10/2005

 

COMUNE DI OPPIDO MAMERTINA

IGIENE E SANITA' PUBBLICA

COMUNICATO  STAMPA

NON CE NE PUO’ FREGAR DI MENO…..

E’ questo che probabilmente pensano i vertici dell’ASL N. 10 di Palmi in merito alla situazione più volte drammaticamente esposta sulla situazione del locale Presidio Ospedaliero. L’importante, prestigioso e funzionale ospedale di Oppido Mamertina è destinato dalla lunga agonia ad una fine ingloriosa. A nulla sono valse le sollecitazioni, gli incontri i pareri scambiati con i vari Direttori Generali che si sono susseguiti numerosi in questi ultimi anni con la passata ed attuale Amministrazione. Ancora oggi il Commissario Straordinario, sollecitato più volte,  non ha trovato il tempo per verificare e rendersi conto personalmente dei disagi cui è costretta una intera comunità, aspettando magari la nomina del futuro Direttore Generale cui demandare eventuali interventi. Il personale, abbandonato a se stesso ed anche a rischio della propria incolumità,  si trova a dover far fronte a delle situazioni a volte difficili da gestire. Il personale del Pronto Soccorso non può operare senza il supporto delle professionalità necessarie (anestesisti-rianimatori, chirurghi, cardiologi, ecc.) e senza la garanzia della costante presenza dell’ambulanza per poter eventualmente trasferire i pazienti presso altri presidi, non potendo così garantire un primo intervento decisivo ed efficace. L’Unità Operativa di chirurgia (con le due nuove sale operatorie ancora chiuse) vede inutilizzate le poche unità rimaste per mancanza della completezza di organico (è chiaro che i pazienti si rivolgono direttamente presso altre strutture sapendo che ad Oppido non è possibile intervenire) aspetta invano l’arrivo di nuovi chirurghi. La Medicina, che non ha ancora visto riconosciuto il ripristino dei posti precedentemente sospesi per l’attuazione dei lavori dell’ex art. 20 (36 iniziali + 2 di Day Hospital), deve far fronte, grazie alla grande disponibilità e professionalità del personale sanitario, alle richieste di ricovero provenienti anche da centri più lontani. E che dire del rifiuto di trasferimento dei Medici destinati alla riattivazione del reparto di Ginecologia? Tutto questo si ripercuote anche sui servizi di Analisi e di Radiologia che nonostante l’impegno degli operatori, ha visto un calo importante delle prestazioni interne ed esterne. Nel tempo sono stati soppressi reparti e servizi importanti (Medicina nucleare, Oculistica, Ostetricia e Ginecologia, Psichiatria), a nulla è valso l’appello di rendere funzionali e funzionanti almeno i reparti esistenti con la semplice, necessaria, integrazione di personale medico ed infermieristico. La visita, probabilmente per niente incisiva, dell’Assessore Lo Moro non è bastata a dare quell’impulso decisivo affinché nella piana ed a Oppido in particolare  possa esistere finalmente una Sanità adeguata. L’impressione, diffusa, è che dai vertici regionali ed aziendali nonché i vari capo-dipartimento si remi contro il rilancio del locale nosocomio. L’Ospedale di Oppido è diventato il serbatoio cui attingere per tamponare  i problemi che si presentano negli altri presidi spostando di volta in volta personale indispensabile al normale funzionamento dei reparti.

La recente protesta popolare che ha visto la presenza di Sindaci ed amministratori locali e della Comunità Montana nonché di numerosi cittadini e che ha suscitato l’interesse dei mass-media regionali non ha assolutamente suscitato il benché minimo interesse da parte degli organi competenti.  

Adesso basta, la gente non ne può più. In questi giorni si parla tanto di legalità e di giustizia. Dov’è il rispetto della regole quando il Piano Sanitario Regionale a pochi mesi dalla sua scadenza non ha ancora trovato attuazione. E’ facile cambiare le carte in tavola sostituendo o sopprimendo il termine “OSPEDALE DI MONTAGNA” con un termine più adatto a giustificare il ridimensionamento o la soppressione di un servizio essenziale per la collettività. Abbiamo bisogno di certezze, di vedere garantito il diritto alla salute per questa area sfortunata ed abbandonata Per questo invito il Governo Regionale a valutare attentamente e serenamente la stesura del  nuovo Piano Sanitario Regionale tenendo conto della collocazione dell’Ospedale di Oppido Mamertina in un territorio particolarmente disagiato che per la sua posizione strategica può rispondere alle esigenze di tutta la popolazione confermandone lo status di Ospedale di Montagna.

 

Oppido Mamertina, 26/10/2005

Il Consigliere Delegato

Dott. Rosario Palumbo

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