Carissimi
concittadini,
ci
rivolgiamo a Voi, che nei giorni scorsi avete avuto modo di
leggere dei manifesti murali nei quali, con diverse sfumature, un
Direttivo di partito (con una “Lettera Aperta”) e quattro
Signori (con manifesto titolato “Salviamo l’Ospedale”) hanno
ritenuto di dover ricordare al Sindaco e all’Amministrazione
Comunale i pericoli che corre il Nostro Ospedale e la necessità
di una continua pressante azione a tutela di esso.
Ebbene
si, sono effettivamente trascorsi due mesi da quando il
“Popolo” ha alzato la voce per difendere il suo diritto alla
salute ribellandosi ai progetti di ridimensionamento
dell’Ospedale; ed ha incontrato il pronto sostegno e il
riconoscimento della legittimità della sua protesta da parte di
tanti, oltre quello, che era scontato per la comunanza di
interessi, dell’Amministrazione Comunale che già da tempo senza
clamore ma con determinazione operava nella stessa direzione.
Oggi,
però, ci pare di leggere, tra le righe della lettera aperta e del
manifesto, un tentativo degli autori di uscire indenni da impegni
e responsabilità più grandi di loro e di lasciare la patata
bollente nelle sole mani dell’Amministrazione. Nel primo caso,
sembra che ci si voglia scaricare del peso della grande promessa,
fatta dopo l’incontro con l’Assessore Regionale, di una
soluzione ormai raggiunta e che invece stenta a concretizzarsi;
nel secondo caso pare che il ruolo di capipopolo, assunto
quest’estate dai firmatari che si sono proposti come guide più
capaci di quella istituzionale, sia divenuto troppo scomodo poiché,
giustamente, i cittadini che sono stati stimolati a scendere in
piazza, oggi anche a loro chiedono conto della situazione.
Dal
canto nostro, vogliamo ricordare la cautela che abbiamo espresso,
proprio dopo l’incontro con l’Assessore Regionale alla Sanità,
sulla reale difficoltà di veder risolto in tempi brevi il
problema della rinascita dell’Ospedale; in quella occasione, la
nostra consapevolezza che la battaglia sarebbe stata per nulla
semplice ma al contrario ancora molto lunga e dura, ci aveva
subito spinti a ridimensionare il peso delle affermazioni di chi
oggi firma la lettera aperta e a dichiarare comunque che quell’incontro,
pur rappresentando certamente un segnale positivo non poteva
considerarsi come una garanzia del raggiungimento
dell’obiettivo.
Questo
abbiamo fatto e questo stiamo ancora facendo: stiamo conducendo
una continua battaglia fatta di quotidiani rapporti, di pressioni
e di sollecitazioni nei confronti di coloro i quali sono i veri
detentori del potere decisionale: l’A.S.L. e la Regione.
Noi
abbiamo davvero la percezione del “…particolare, delicato,
critico momento storico...” che attraversa la nostra Comunità,
ma abbiamo anche la percezione – chiara e netta – che sia la
gente, “il Popolo”, ad avere consapevolezza dei tanti momenti
storici nei quali quel fiore all’occhiello della sanità
calabrese che era il Nostro Ospedale è stato progressivamente
spogliato dei suoi petali più belli; momenti in cui non era certo
questa giovane Amministrazione a dover lottare e sui quali ben
pochi possono dirsi titolati ad intervenire con l’autorevolezza
che discende dal proprio agire.
Ma
non è al passato che vogliamo guardare.
E, per il futuro, questo Sindaco e questa Amministrazione
Comunale, che non sono Onorevoli Deputati o Senatori, né
Assessori o Consiglieri regionali, né Direttori dell’A.S.L,
useranno le armi in loro possesso, in particolare quella del
pressante controllo dell’attività della Direzione Aziendale
alla quale continueranno a chiedere con forza il rispetto degli
impegni assunti; quella del coinvolgimento sempre più forte
degli altri Sindaci del Comprensorio; quella della forza data
dalla giustezza della Nostra posizione, da tutti comunque
riconosciuta, che ERA, È, e SARÀ quella di sempre: la richiesta
di un Ospedale che risponda alle esigenze di un territorio montano
e disagiato che nessuno può, ragionevolmente, concepire come un
“Padiglione”.
Su
questa realtà, che conta più di un nemico, non può e non deve
calare il sipario. Lo abbiamo sempre detto e lo ripetiamo:
È
necessario continuare a lottare assieme: chi
può, faccia !!!
Gli
saremo sempre grati per l’impegno profuso, che non esiteremo a
riconoscere pubblicamente,
Basta
che non si tratti soltanto di parole
(o,
peggio ancora, di pilateschi lavaggi di mani).
Oppido
Mamertina, 03 novembre 2006 .
Il
Sindaco e L’Amministrazione Comunale