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03/11/2006     Comune di Oppido Mamertina

Carissimi concittadini,

ci rivolgiamo a Voi,  che nei giorni scorsi avete avuto modo di leggere dei manifesti murali nei quali, con diverse sfumature, un Direttivo di partito (con una “Lettera Aperta”) e quattro Signori (con manifesto titolato “Salviamo l’Ospedale”) hanno ritenuto di dover ricordare al Sindaco e all’Amministrazione Comunale i pericoli che corre il Nostro Ospedale e la necessità di una continua pressante azione a tutela di esso.

Ebbene si, sono effettivamente trascorsi due mesi da quando il “Popolo” ha alzato la voce per difendere il suo diritto alla salute ribellandosi ai progetti di ridimensionamento dell’Ospedale; ed ha incontrato il pronto sostegno e il riconoscimento della legittimità della sua protesta da parte di tanti, oltre quello, che era scontato per la comunanza di interessi, dell’Amministrazione Comunale che già da tempo senza clamore ma con determinazione operava nella stessa direzione.

Oggi, però, ci pare di leggere, tra le righe della lettera aperta e del manifesto, un tentativo degli autori di uscire indenni da impegni e responsabilità più grandi di loro e di lasciare la patata bollente nelle sole mani dell’Amministrazione. Nel primo caso, sembra che ci si voglia scaricare del peso della grande promessa, fatta dopo l’incontro con l’Assessore Regionale, di una soluzione ormai raggiunta e che invece stenta a concretizzarsi; nel secondo caso pare che  il ruolo di capipopolo, assunto quest’estate dai firmatari che si sono proposti come guide più capaci di quella istituzionale, sia divenuto troppo scomodo poiché, giustamente, i cittadini che sono stati stimolati a scendere in piazza, oggi anche a loro chiedono conto della situazione.

Dal canto nostro, vogliamo ricordare la cautela che abbiamo espresso, proprio dopo l’incontro con l’Assessore Regionale alla Sanità, sulla reale difficoltà di veder risolto in tempi brevi il problema della rinascita dell’Ospedale; in quella occasione, la nostra consapevolezza che la battaglia sarebbe stata per nulla semplice ma al contrario ancora molto lunga e dura, ci aveva subito spinti a ridimensionare il peso delle affermazioni di chi oggi firma la lettera aperta e a dichiarare comunque che quell’incontro, pur rappresentando certamente un segnale positivo non poteva considerarsi come una garanzia del raggiungimento dell’obiettivo.

Questo abbiamo fatto e questo stiamo ancora facendo: stiamo conducendo una continua battaglia fatta di quotidiani rapporti, di pressioni e di sollecitazioni nei confronti di coloro i quali sono i veri detentori del potere decisionale: l’A.S.L. e la Regione.

Noi abbiamo davvero la percezione del “…particolare, delicato, critico momento storico...” che attraversa la nostra Comunità, ma abbiamo anche la percezione – chiara e netta – che sia la gente, “il Popolo”, ad avere consapevolezza dei tanti momenti storici nei quali quel fiore all’occhiello della sanità calabrese che era il Nostro Ospedale è stato progressivamente spogliato dei suoi petali più belli; momenti in cui non era certo questa giovane Amministrazione a dover lottare e sui quali ben pochi possono dirsi titolati ad intervenire con l’autorevolezza che discende dal proprio agire.

Ma non è al passato che vogliamo guardare.      E, per il futuro, questo Sindaco e questa Amministrazione Comunale, che non sono Onorevoli Deputati o Senatori, né Assessori o Consiglieri regionali, né Direttori dell’A.S.L, useranno le armi in loro possesso, in particolare quella del pressante controllo dell’attività della Direzione Aziendale alla quale continueranno a chiedere con forza il rispetto degli impegni  assunti; quella del coinvolgimento sempre più forte degli altri Sindaci del Comprensorio; quella della forza data dalla giustezza della Nostra posizione, da tutti comunque riconosciuta, che ERA, È, e SARÀ quella di sempre: la richiesta di un Ospedale che risponda alle esigenze di un territorio montano e disagiato che nessuno può, ragionevolmente, concepire come un “Padiglione”.

 Su questa realtà, che conta più di un nemico, non può e non deve calare il sipario.  Lo abbiamo sempre detto e lo ripetiamo:

 È necessario continuare a lottare assieme: chi può, faccia !!!

 Gli saremo sempre grati per l’impegno profuso, che non esiteremo a riconoscere pubblicamente,

 Basta che non si tratti soltanto di parole

 (o, peggio ancora, di pilateschi lavaggi di mani).

 

Oppido Mamertina, 03 novembre 2006 .                       

Il Sindaco e L’Amministrazione Comunale

 
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