COMUNICATO STAMPA
Dopo le guardie mediche tocca agli
Ospedali
La paventata chiusura di alcuni
ospedali della Piana espressa dal generale Massimo Cetola, tra cui
quello di Oppido Mamertina, concretizza il timore espresso in più
occasioni da questa amministrazione. Tra gli ospedali elencati
figura anche l’Ospedale di Rosarno che non è mai entrato in funzione
e che di fatto oggi è rifugio di extracomunitari. Sulla situazione
degli ospedali della Piana viene espresso un giudizio frettoloso e
superficiale senza tenere conto dell’orografia del territorio
servito oltretutto da una pessima rete stradale. Non basta dire che
nella piana in un raggio di 40 chilometri sono collocati sei (in
effetti cinque) ospedali. Le informazioni che arrivano al
responsabile della ASP di Reggio Calabria sono “volutamente”
insufficienti non tenendo conto della primaria esigenza di
garantire l’emergenza-urgenza ad una intera popolazione che vede
nel presidio di Oppido Mamertina l’unico punto di riferimento
raggiungibile in tempi ragionevoli in un territorio estremamente
disagiato .
Non è bastato chiudere alcune
postazioni di continuità assistenziale (ex guardie mediche)
lasciando inascoltate le grida disperate di protesta di Sindaci e
cittadini prevalentemente anziani che in quei piccoli presidi
vedevano l’unica risposta immediata alle loro richieste. Lo
stillicidio continua. Ci eravamo illusi che la proposta di
riconversione in struttura ospedaliera per l’assistenza a pazienti
non acuti (riabilitazione e lungodegenza) potesse finalmente dare
una definitiva e precisa specificità alla struttura, ma come al
solito piove sul bagnato. L’Ospedale di Oppido Mamertina, che il
Piano Sanitario Regionale fino all’approvazione definitiva da parte
del Consiglio Regionale del Nuovo Piano Sanitario Regionale è ancora
oggi classificato come “Ospedale di Montagna”, proprio a
riconoscimento del ruolo strategico che svolge a tutela delle
popolazioni interne, continua ad essere ridimensionato, bistrattato,
umiliato e spogliato di servizi essenziali che hanno di fatto, forse
volutamente, ridotto i parametri di produttività.
Che fine ha fatto l’osannato ”Nuovo
Ospedale della Piana” che logiche di potere hanno localizzato in un
area diversa da quella espressa dal territorio (Cannavà) e che
doveva risolvere in tempi rapidi tutti i problemi? Non siamo per
l’Ospedale sotto casa, ma siamo fermamente convinti che fino a
quando non vi saranno concrete e valide alternative l’Ospedale di
Oppido Mamertina non solo non dovrà chiudere ma dovrà essere
potenziato e completato negli organici in modo che possa
effettivamente rispondere alle esigenze del territorio. La Direzione
strategica provinciale continuando ad agire in questo modo,
potrà si risanare i conti, ma svolgerà sicuramente un pessimo
servizio verso le popolazioni più deboli.
03/08/2008