Cos'è
In Italia esistono 4 specie di vipere. Questi serpenti velenosi sono
piuttosto schivi, temono l'uomo e aggrediscono soltanto per difesa.
Rispetto ad altri serpenti non velenosi le vipere si distinguono in
particolare dalla pupilla, verticale e non rotonda, dalla costituzione
breve e tozza, dalla forma triangolareggiante della testa, e non
affusolata e appiattita.
Naturalmente, in caso di morso, non è molto facile
individuare
questi particolari. Il morso della vipera, tuttavia, lascia dei segni
evidenti: due piccoli fori che distano circa 1 cm. l'uno dall'altro, i
segni lasciati dai denti veleniferi. Talvolta il morso può presentare
anche altri segni: oltre ai fori dei denti veleniferi, infatti, possono
essere presenti anche dei forellini molto più piccoli lasciati dagli
altri denti, molto meno profondi ed evidenti. Il morso di altri serpenti
non velenosi, invece, non presenta questi due fori maggiori.
ATTENZIONE, potrebbe capitare che la
vipera abbia perso un dente velenifero, oppure che il morso non sia
andato a segno completamente e a fondo. In tal caso può essere presente
un solo foro del dente velenifero.
Mediamente, ma ciò non è sempre vero, la quantità di veleno iniettato
con un morso da una vipera non dovrebbe essere mortale per un uomo
adulto, anche se tutto dipende da numerose variabili. La media di veleno
iniettata dipende infatti dalla vipera, da quanto le sue ghiandole
velenifere siano piene, dal modo in cui i denti affondano durante il
morso.
Inoltre, la reazione al veleno dipende per esempio dalla massa corporea
del malcapitato: un bambino è più a rischio di un individuo adulto.
Sintomi
Il morso è solitamente molto doloroso e provoca in genere arrossamento,
cianosi, gonfiore e crampi più o meno acuti. Dopo circa mezz'ora o
un'ora, i sintomi sono: cefalea, vertigini, tachicardia, calo di
pressione, vomito, diarrea e shock che può condurre anche alla morte.
Intervento
In caso di morso di vipera è necessario rallentare la circolazione del
sangue con azioni di tranquillizzazione ed evitando il più possibile i
movimenti. Bisogna chiamare i soccorsi (118)
o raggiungere velocemente un ospedale.
Contrariamente a quanto diffuso nell'opinione comune è bene NON INCIDERE
LA FERITA e NON SUCCHIARE.
L'incisione a croce rischia di aumentare il contatto tra il veleno e il
sangue o i sistemi linfatici. La suzione è pericolosissima per il
soccorritore: basta una piccola lesione, carie o screpolatura per
contrarre il veleno.
Spremere la ferita
immediatamente dopo il morso, è invece utile per fare uscire la maggior
quantità possibile di veleno.
Recenti studi hanno dimostrato che il veleno dei serpenti si trasmette
in tempi rapidi soprattutto attraverso il sistema linfatico,
mentre soltanto più lentamente si trasmette per via venosa. Per questi
motivi si può improvvisare o usare un laccio emostatico ma soltanto per
bloccare la circolazione linfatica e venosa non quella arteriosa! Il
laccio, quindi, non va stretto molto. Il
laccio deve essere abbastanza stretto, ma deve permettere la fuoriuscita
di sangue dalla morsicatura e le pulsazioni devono essere rilevabili
nell'arto ( in pratica un dito deve poter passare sotto il laccio.
Controllatelo periodicamente, e se necessario allentatelo, ma
NON TOGLIETELO. Se il gonfiore raggiunge la
fasciatura, legate un' altra fasciatura 5 o 10 cm più in alto,e poi
togliete la prima.
Ancora più indicata è una fasciatura molto stretta. Nel caso che il
morso abbia interessato un braccio o una gamba, per esempio, si può
applicare una fasciatura molto stretto a monte della ferita, sino alla
fine dell'arto.
Il
siero antivipera:
l'utilizzo del siero antivipera è decisamente sconsigliabile, perché la
sua inoculazione richiede la presenza di un medico. Esistono infatti dei
rischi di shock anafilattico e di allergie. Per evitare questo
inconveniente è necessario un test di inoculazione di una piccolissima
quantità di siero per vedere la reazione: operazione che richiederebbe
la presenza di un medico.
Inoltre, bisogna ricordare che il siero va conservato in frigorifero e
si deteriora portandolo in giro per alcune ore a temperature più elevate
dei 2° - 6°.
A meno di non essere completamente isolati e nell'impossibilità di
raggiungere un ospedale in tempi ragionevoli è perciò consigliabile
cercare di trasportare l'infortunato in ospedale invece di utilizzare il
siero.
La prevenzione:
durante le escursioni in montagna o in campagna è consigliabile fare
attenzione a dove ci si siede o ci si sdraia, agli indumenti poggiati
sull'erba che vanno scossi prima di indossarli nuovamente.
I serpenti si annidano spesso tra i sassi che è bene non rimuovere.
L'uso di calzettoni e stivali, durante le passeggiate, riduce
notevolmente il rischio del morso. Ricordiamo che le vipere temono
l'uomo e attaccano solo per difesa. E' perciò buona norma picchiare con
un bastone sui sentieri: anche se i serpenti sono sordi, percepiscono le
vibrazioni del terreno e si allontanano immediatamente.
ATTENZIONE:
In alcuni manuali di pronto soccorso, a proposito delle vipere,
vengono talvolta riportate delle leggende che affondano le loro radici
in alcune credenze popolari errate: per esempio che questi animali si
arrampichino sugli alberi per partorire, il che sarebbe molto pericoloso
perché un eventuale morso potrebbe coinvolgere dei punti molto delicati
e critici come per esempio il collo o il capo. Dal punto di vista
scientifico queste credenze sono assolutamente prive di fondamento: le
vipere non si arrampicano sugli alberi. Tuttavia, in casi piuttosto
rari, è possibile che le vipere possono per esempio trovarsi sui rami di
alcuni arbusti di altezza poco elevata, quindi è sempre bene fare
attenzione.