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Frattura ossea
 

Cos'è 
Una frattura è un'interruzione della continuità di un osso che si verifica solitamente in seguito a un evento traumatico. 
Può essere diretta se si verifica nel punto del trauma o indiretta se avviene in una zona lontana: per esempio una frattura di una vertebra in seguito a una caduta sui calcagni.
Ci sono poi anche delle fratture spontanee che non sono causate da un trauma, ma da un cedimento delle ossa, soprattutto nelle persone molto anziane, per carenze di calcio o per malattie come il rachitismo.
Una frattura può essere chiusa, se non c'è lacerazione del tessuto muscolare o cutaneo, o esposta, quando un moncone lacera il tessuto esterno ed esce. In questi casi il trauma è molto grave, c'è un grande pericolo di infezione: i tessuti ossei, infatti, normalmente non vengono mai a contatto con i germi esterni che possono perciò costituire un grave pericolo e dare origine a serie complicazioni.
A seconda di come un osso si spezza, una frattura può essere: 
incompleta, se soltanto una parte dell'osso si spezza; 
con spostamento se i due monconi si spostano e non si trovano più allineati sullo stesso asse, o senza spostamento se rimangono sullo stesso asse; 
comminuta se l'osso si spezza in piccolissimi pezzi; 
a legno verde - caratteristica dei bambini - quando per un'incompleta ossificazione l'osso si piega e non si spezza completamente.

Sintomi
In seguito a un trauma non sempre è facile riconoscere senza una lastra se si è in presenza di una frattura o se più semplicemente si ha una distorsione o una lussazione. 
In generale, tuttavia, la frattura provoca dolore violento, deformazione dell'arto, gonfiore, incapacità funzionale e dei movimenti, tumefazioni ed ecchimosi. 
Queste manifestazioni possono anche comparire alcune ore dopo il trauma e non immediatamente.
ATTENZIONE: le fratture, in particolare nei casi di politraumatizzati (presenza di molte fratture), possono provocare stato di shock.

Intervento
Bisogna premettere che non è sempre semplice riconoscere una frattura senza una lastra: si può confondere con una lussazione o una distorsione. In presenza di un trauma violento è perciò sempre consigliabile intervenire con prudenza e considerare l'infortunato un potenziale fratturato.
In generale, davanti a una frattura, è bene sdraiare ed immobilizzare l'infortunato evitando che si muova. Se non ci sono particolari problemi di urgenza (rischi di vita) evitare il trasporto finché l'arto non sia stato completamente immobilizzato. 
E' sempre meglio attendere il soccorso qualificato di personale dotato delle attrezzature di immobilizzazione (steccobende, materassini a depressione, barelle a "cucchiaio"). 
Fare attenzione che l'infortunato non entri in uno stato di shock e confortarlo. A questo proposito è bene prestare attenzione soprattutto nei casi di politraumattizzati.

In caso di frattura esposta è necessario coprire le parti ferite con teli sterili per proteggerle dalle infezioni. Anche in questo caso bisogna cercare di mettere l'infortunato in posizione antishock (bisogna porre l'infortunato in una posizione che favorisca l'afflusso di sangue al cervello,tranquillizzando l'infortunato e così via, è necessario cercare di agevolare la circolazione, slacciando gli indumenti che possono costringere e ponendo il soggetto in modo che il capo sia più in basso del corpo. In questo modo, per gravità, il sangue tende a defluire verso il cervello), impedire i movimenti e le ulteriori lacerazioni e attendere i soccorsi. 

Fratture della colonna vertebrale.
In questo caso l'immobilizzazione è fondamentale per evitare che ci sia una lesione del midollo spinale che può portare a morte, paralisi o danni irreversibili. Il soccorso richiede particolari tecniche di spostamento e particolari barelle come la "cucchiaio" o il materassino a depressione, che immobilizzano totalmente l'infortunato prima del trasporto. Meglio attendere il soccorso di personale qualificato mantenendo il malcapitato in assoluta immobilità.
Nello spostamento bisogna fare in modo che l'asse testa-collo-tronco non subisca spostamenti e rimanga sempre rigido e in trazione. Se ciò non avviene si corre il rischio che una vertebra possa provocare una lesione del midollo spinale.

Fratture della testa.
Prestare attenzione alle funzioni vitali dell'infortunato e chiamare urgentemente i soccorsi (trauma cranico).
Nel caso di traumi facciali bisogna fare attenzione che le vie aeree non vengano ostruite. 
Nella frattura al setto nasale è bene applicare del ghiaccio per arginare l'epistassi.

Fratture delle coste.
E' il risultato di un colpo violento sul torace, per caduta o per sfondamento, per esempio nel caso di un incidente stradale. Bisogna distinguere la frattura di una o qualche costa dallo sfondamento del torace, molto più grave. L'infortunato deve essere tenuto in posizione semiseduta per agevolare la respirazione, non bisogna farlo parlare o tossire. E' importante mantenerlo il più possibile immobile per evitare che i monconi delle coste possano bucare i polmoni o ledere altri apparati vitali. E' necessario chiamare con urgenza i soccorsi che sono in grado di effettuare il trasporto nel modo più corretto.

Frattura della clavicola.
Solitamente l'infortunato piega la testa dal lato della frattura, per alleviare il dolore, e si sorregge con la mano sana l'avambraccio. Si ha deformazione visibile della spalla e il dolore è intenso. E' importante sostenere il braccio infortunato e immobilizzarlo con una fascia a triangolo nella classica posizione analgesica del "braccio al collo".

Frattura del bacino.
L'infortunato lamenta forti dolori all'anca, all'inguine o al cocige. Non bisogna mai metterlo in posizione seduta, per evitare lesioni interne, mantenendo il ferito supino e immobile. 
Poiché in questi casi c'è il rischio di una frattura della parte terminale della colonna vertebrale, è opportuno chiamare soccorsi qualificati.
ATTENZIONE: questo tipo di frattura porta frequentemente allo stato di shock. 

 

Immobilizzazione delle fratture

Cos'è

Nel caso di fratture, prima del trasporto bisogna procedere all'immobilizzazione della parte. La cosa migliore è attendere l'intervento dei soccorsi qualificati dotati di apposite attrezzature medicali, come le steccobende, i collari rigidi, le barelle a cucchiaio, il materassino a depressione e via dicendo.
Se questo non è possibile bisogna improvvisare delle immobilizzazioni con mezzi di fortuna.
Bisogna sempre tenere a mente che in caso di frattura, la parte deve essere tenuta in trazione. In questo modo si evita che i monconi possano danneggiare i tessuti. Inoltre l'infortunato ne trae solitamente un sollievo e una diminuzione del dolore.

Fratture degli arti
Nel caso di una sospetta frattura di un arto si può cercare di steccarlo, con delle stecche di legno o comunque dei sostegni rigidi, avvolti in stracci, giornali, indumenti, e successivamente, bendati e fasciati. Nel caso di una frattura di una gamba, in mancanza di meglio, si può usare l'arto sano come sostegno.
ATTENZIONE: spesso, se la frattura coinvolge un'articolazione, l'arto può essere deformato o piegato. In tal caso per immobilizzarlo è necessario raddrizzarlo. Questa operazione è sconsigliabile per chi non è un esperto soccorritore. Tuttavia, se è indispensabile, bisogna ricordare che lo spostamento deve avvenire sempre in trazione, allontanando tra loro i monconi.

Fratture alla colonna vertebrale
L'immobilità dell'infortunato è fondamentale. Se viene leso il midollo spinale, si va incontro a un danno irreversibile, che può portare alla paralisi o alla morte.
Il trasporto richiede alcune attrezzature apposite e un soccorso qualificato. In casi di estrema urgenza (incendio, fughe di gas), l'infortunato può essere trasportato da almeno 3 soccorritori, meglio se in 5. Prima del trasporto si deve mettere in trazione il paziente. La mano sotto la testa deve tirare verso l'esterno mentre dall'altra parte, bisogna che anche i piedi siano tirati in direzione opposta. Le mani dei soccorritori devono poi scivolare sotto le gambe, i glutei e la schiena, molto aperte e tese, a formare un piano rigido. I soccorritori devono essere coordinati e sollevare il paziente contemporaneamente, mantenendone il corpo sempre perfettamente in asse e allineato. Successivamente l'infortunato va posto su un piano rigido e legato e immobilizzato, prima del trasporto.