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  Annegamento (asfissia da annegamento)  
 

 

Cos'è 

L'annegamento avviene per l'ostruzione delle vie aeree da parte di un liquido. 
Non sempre il corpo è immerso nel liquido, per annegare basta l'immersione degli orifizi respiratori: chi, per un malore ad esempio, cade a faccia in giù in un sottile strato di liquido, rischia di annegare. Lo stesso si può verificare se l'infortunato è incosciente e vomita: è necessario che il vomito possa defluire (vedi posizione laterale di sicurezza).
Per riflesso, quando un liquido entra nella cavità orale provoca una chiusura della laringe: l'infortunato perciò non può più respirare e inizia l'asfissia.
Se l'infortunato perde coscienza e di conseguenza i riflessi cessano, il liquido può penetrare nella trachea, nei bronchi e negli alveoli polmonari soffocandolo.

Sintomi
Il malcapitato, se è soccorso tempestivamente e non ha perso coscienza, sarà molto agitato e spaventato, avrà delle difficoltà respiratorie e tossirà per espellere il liquido dalle vie aeree. 
Se la permanenza nel liquido è più lunga, l'asfissia porta alla perdita di coscienza e, successivamente, all'arresto respiratorio e quindi a quello cardiaco. 

Intervento
Per prima cosa è necessario rimuovere l'infortunato dal liquido che lo asfissia. 
In caso di annegamento in acqua alta, è consigliabile tentare di raggiungere l'infortunato dalla riva, tendendogli un salvagente, una fune, un asciugamano, un ramo, se è ancora cosciente.
Se ciò non fosse possibile, è consigliabile raggiungerlo a nuoto soltanto se si è muniti di un salvagente, una barca, un materassino o un qualsiasi oggetto galleggiante in grado di sostenere sia il malcapitato che il soccorritore. 

ATTENZIONE: il salvataggio a nuoto, se non siete esperti soccorritori, è pericoloso: l'infortunato si aggrapperà a voi in modo disperato con grande rischio per la vostra incolumità.

Una volta tratto in salvo l'infortunato bisogna verificare immediatamente se è cosciente o meno. 

Se è cosciente è sufficiente tranquillizzarlo, metterlo in posizione semiseduta per facilitare la respirazione, aiutarlo ad espellere il liquido presente nelle vie aeree con dei colpetti sulla schiena e con movimenti circolari delle braccia che aiutano l'espansione della gabbia toracica e quindi della respirazione.
Se l'infortunato ha perso coscienza è necessario agire con la massima urgenza e chiamare i soccorsi. (118). In attesa dei soccorsi, bisogna verificare per prima cosa la presenza della respirazione e del battito cardiaco.
Se le funzioni vitali sono integre, bisogna porre l'annegato in posizione laterale di sicurezza, meglio se su un piano leggermente inclinato con la testa in basso. In attesa dei soccorsi, se non si riprende, bisogna tenere costantemente sotto controllo le funzioni vitali.

Se l'infortunato è incosciente con respiro assente e battito cardiaco presente bisogna immediatamente procedere alla respirazione artificiale
Prima è bene però verificare che le vie aeree non siano ostruite dall'ingestione del liquido. Per far ciò è bene rovesciare l'annegato a pancia in giù, disporsi in piedi a gambe larghe sopra il suo bacino, afferrarlo per le anche o i fianchi e sollevarlo in modo da far defluire l'acqua. Appena questa è defluita si può finalmente stendere l'annegato a pancia in su e procedere con la respirazione artificiale.

Nel caso anche il battito cardiaco sia assente bisogna procedere alla respirazione artificiale e al massaggio cardiaco. 

ATTENZIONE: nel caso di tuffi in acque basse, per esempio in piscina o in presenza di scogli, l'annegamento potrebbe essere stato provocato da un trauma. In questo caso bisogna avere molta cautela: l'infortunato potrebbe avere delle fratture, per esempio alla colonna vertebrale, il che comporta una grande attenzione nel rimuoverlo.

Gravità
Nel caso di annegamento è necessario intervenire con la massima tempestività. L'arresto respiratorio avviene in pochi minuti, e in breve sopraggiunge anche l'arresto cardiaco.

 
 

Posizione laterale di sicurezza

Cos'è 
Una persona in stato di incoscienza, ma con le funzioni vitali inalterate, può rischiare di soffocare o di non respirare sufficientemente per delle ostruzioni delle vie aeree causate per esempio dal vomito, oppure per il rovesciamento all'indietro della lingua.
La posizione laterale di sicurezza evita questo rischio, mantenendo una postura corretta in modo che il vomito possa defluire all'esterno, e che la lingua non si rovesci grazie all'iperestensione della testa.
In presenza di un infortunato incosciente è consigliabile porlo in tale posizione. 
ATTENZIONE: controllare che la respirazione e il polso dell'infortunato siano presenti. 
NON ESEGUIRE MAI questa manovra in caso di sospette lesioni alla colonna vertebrale o fratture.

L'infortunato va posto sdraiato su un fianco, con una gamba stesa e una piegata, in modo da assicurare stabilità ed evitare che possa rotolare. La testa va iperestesa, per agevolare la respirazione, su un lato, in modo che, in caso di rigetto, il vomito possa defluire senza ostruire le vie aeree.
     
 

Respirazione artificiale

A cosa serve

La respirazione artificiale serve per ossigenare artificialmente un infortunato che ha un arresto respiratorio, tipico per esempio nei casi di asfissia, annegamento, avvelenamento da farmaci, overdose e altro.
In questi casi i muscoli involontari che dilatano la gabbia toracica sono bloccati e l'infortunato non può ossigenare il sangue. In queste condizioni, dopo pochi minuti, anche l'attività del cuore si blocca. E' perciò necessario agire tempestivamente per ossigenare il sangue in modo artificiale.

Come si fa
La respirazione artificiale andrebbe praticata attraverso strumenti medicali come il pallone ambu e, per motivi di igiene e profilassi, è sconsigliabile praticare la respirazione bocca a bocca.
Tuttavia, poiché questa manovra può salvare la vita a una persona, in mancanza di strumenti spetta al soccorritore la decisione di come agire, in base alla propria coscienza.

Respirazione bocca a bocca. Distendere l'infortunato a pancia in su e procedere con il controllo della pervietà delle vie aeree e, se l'infortunato non ha traumi,  iperestendere la testa appoggiando una mano sotto la nuca e spingendo verso l'alto mentre contemporaneamente con l'altra mano si può esercitare una pressione sulla fronte verso il basso.
Chiudere con due dita il naso dell'infortunato per evitare che l'aria insufflata fuoriesca.
Dopo avere inspirato profondamente, far aderire le proprie labbra con quelle dell'infortunato (meglio dopo aver apposto un fazzoletto) e insufflare con forza. Quindi sollevare la testa e controllare che il torace si sollevi per poi abbassarsi immediatamente dopo.
Ripetere l'operazione, con un ritmo di 15-20 atti al minuto, fino a quando l'infortunato non riprende la respirazione autonoma o sino all'arrivo dei soccorsi.
Controllare periodicamente che l'infortunato non vada in arresto cardiaco.

Respirazione bocca a naso. Se l'infortunato presenta delle fratture alla mandibola o alla mascella, si può procedere come nel caso della respirazione bocca a bocca con la differenza che la bocca viene tenuta chiusa per evitare che fuoriesca l'aria insufflata, e le insufflazioni vanno fatte attraverso il naso.

Respirazione bocca a bocca naso. Nel caso l'infortunato sia un bambino piccolo, il soccorritore può aderire le proprie labbra sul viso del bambino effettuando le insufflazioni contemporaneamente attraverso la bocca e il naso dell'infortunato. In questo caso la quantità di aria insufflata e la forza dell'insufflazione devono essere ridotte.
 
 
 

Iperestensione della testa

Cos'è 

Una persona in stato di incoscienza, ma con le funzioni vitali inalterate, può rischiare di soffocare o di non respirare sufficientemente per il rovesciamento all'indietro della lingua. 
L'iperestensione della testa consente di evitare questo problema. Dopo aver sdraiato l'infortunato a pancia in su, è sufficiente collocare una mano sotto la nuca tirando verso l'alto e, contemporaneamente, con l'altra mano si può esercitare una pressione sulla fronte verso il basso. Oppure si può afferrare la mandibola dell'infortunato e rovesciare all'indietro la testa.
Anche se la lingua non è rovesciata all'indietro, questa posizione aiuta la respirazione. Se il capo è piegato in avanti, infatti, la lingua ostruisce la respirazione, e l'infortunato tende a russare. Con il capo reclinato all'indietro questo non avviene.

Questa posizione è indispensabile prima di praticare la respirazione bocca a bocca, altrimenti l'aria insufflata rischia di non raggiungere i polmoni.

Se l'infortunato è incosciente l'iperestensione della testa può avvenire lateralmente, ponendo il soggetto in posizione laterale di sicurezza.

ATTENZIONE: non iperestendere mai il capo davanti al sospetto di una frattura alla colonna vertebrale!